Across the universe – The Beatles

“Messaggio personale da parte di Filippo, Duca di Edimburgo :

Il 21 dicembre 1967 si è tenuto a Buckingam Palace un meeting del WWF […] Tra le tante persone del mondo dello spettacolo presenti, Spike Milligan  ha suggerito la realizzazione di un album per il quale artisti, compositori e case discografiche avrebbero rinunciato agli introiti. Questo album è il risultato di quella idea […] I ricavi delle vendite andranno a sostegno degli animali in pericolo di estinzione. […] Non posso fare altro che augure a questo progetto un grande successo”.

diapositiva1E’ quanto si legge sul retro dell’album No one’s gonna change our world, pubblicato nel 1969  e composto da vari artisti, sotto la guida di Spike Milligan, attore, scrittore e musicista irlandese; la canzone che apre l’album è Across the universe dei Beatles, fortemente voluta dallo stesso Milligan dopo essersi recato negli studi di registrazione dei Fab Four nel febbraio 1968.

In preda al fascino delle dottrine orientali, la canzone celebra l’interesse dei Beatles per la meditazione trascendentale con immagini che si susseguono incessantemente ma lasciano imperturbata la mente e il cuore di chi ripete no one’s gonna change my world; nel testo compare anche il mantra “Jai guru deva om” che significa “grazie, ti saluto maesto divino” a cui viene aggiunta la sillaba sacra “Om“.

I Beatles pensano ad una uscita della canzone mentre sono in viaggio per l’India, ma cedono all’invito di Milligan pubblicando il singolo Lady Madonna e lasciando Across di Universe come inedito e pronto per essere inserito in un progetto benefico.

Il rock’n’roll non è nuovo al coinvolgimento in ambito sociale: fin dagli esordi ha insegnato ai giovani a fare rete, ad imbracciare le chitarre come fossero armi per distruggere un vecchio sistema valoriale celebrando i valori di pace, amore, libertà, uguaglianza e rottura contro gli schemi pestabiliti. Nel 1962 Bob Dylan pubblica Blowin ‘in the wind: il rock si fa impegnato. E si impegna.

Si impegna ad attirare l’attenzione sui problemi ambientali, delle popolazioni in difficoltà (George Harrison per il Bangladesh nel 1971 e i Rolling Stones per le popolazioni colpite dal terremoto del Nicaragua 1973) , a raccogliere soldi per il sistema scolastico (San Francisco 1975), per l’Unicef (New York 1979) o Amnesty International (Londra 1976, 1979, 1981). Ma è ancora poco…

live_aid_wembleyIl 13 luglio 1985  il rock’n’roll dimostra tutta la sua potenza con l’evento benefico che registra il più grande coinvolgimento della popolazione a livello mondiale: il Live Aid, un concerto rock tenutosi al Wembley Stadium di Londra e al JFK di Filadelfia, i cui proventi sono destinati alle popolazioni vittime della carestia in Etiopia. Frutto della genialità di  Bob Geldof e di Midge Ure, il Live Aid, sfruttando l’enorme potenzialità del mezzo televisivo, è il primo evento planetario, simbolo dell’imminente fenomeno della globalizzazione.

Come superare un tale successo? Estendendo l’invito oltre il pianeta Terra.

Il 4 febbraio 2008 per festeggiare i 40 anni della canzone, i 45 anni del Deep Space Network e i 50 anni dalle NASA, Across The Universe viene trasmessa via radio nell’universo in direzione della Stella Polare e il feb four diventa l’Across the universe day

full111351_986d96066005cf0c3a83456c46dab95fOra, un rapido calcolo ( 2008 – 50= 1958) mostra che la NASA non era ancora nata quando, il 4 ottobre 1957, il satellite russo Sputnik 1 vola sopra le teste degli americani. In quegli anni gli Stati Uniti sono persi in diversi istituti tra esercito e marina che si occupano in maniera indipendente e un po’ confusa di razzi e missili. E’ l’Unione Sovietica a dare il via alla corsa allo spazio: lei c’è e sta dettando le regole del gioco. 0_0_579_462Preoccupato dai progressi russi in campo tecnico scientifico, il Congresso degli Stati Uniti chiede un intervento decisivo alle forze in gioco: il 29 luglio del 1958 il presidente Eisenhower firma l’atto con cui costituisce la National Aeronautics and Space Administration sulle ceneri della NACA di cui erediterà gli 8000 impiegati e il badget annuale di 100 milioni di dollari. La NASA assorbirà i maggiori laboratori dispersi sul suolo statunitense, unendo le forze in un unico progetto di conquista dello spazio che, iniziato a rilento, porterà tra gli anni ’60 e gli anni ’70 ben 12 uomini sulla Luna.

goldstoneFin da subito la NASA comprende la fondamentale importanza della comunicazione via radio e dà il via alla realizzazione di una rete di antenne – leggi radiotelescopi – di supporto per le missioni interplanetarie e di esplorazione del sistema solare. Nel 1963 viene istituito ufficialmente il Deep Space Network; il temine deep  – profondo – sta ad indicare che la rete, composta da tre antenne situate in California, Madrid e Canberra, è pensata per funzionare al meglio con le sonde inviate nello spazio profondo: ad una distanza minima di 30000 km dalla Terra una sonda è visibile sempre da almeno uno degli apparecchi di radiocomunicazione.mouser-space-article-figure-3

Partite alle 19:00 di sera del 4 febbraio (orario della costa Est degli Stati Uniti – 1:00 di mattino del 5 febbraio orario italiano) dall’antenna di 70 metri sita nei pressi di Madrid, le onde radio della canzone dei Beatles viaggeranno  – nemmeno a dirlo – across the universe e arriveranno alla stella polare tra circa 325 anni (stime precedenti  davano la stella più lontana a 431 anni luce), dopo aver compiuto un viaggio di circa 3 milioni di miliardi di chilometri.

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“Ben fatto! Mandate il mio amore agli alieni”  – così saluta l’impresa Paul McCartney. Yoko Ono è ancora più visionaria: “Credo sia l’inizio di una nuova era in cui comunicheremo con miliardi di pianeti across the universe“. Di sicuro, viste le distanze astronomiche, dovremo essere molto pazienti.

Chissà… Potrebbe essere che il primo contatto con gli alieni avvenga attraverso note musicali, come aveva già previsto Spielberg in “Incontri ravvicinati del terzo tipo”; abbiamo centinaia di anni  per prepare la risposta… Imbracciamo gli strumenti  e cantiamo…

ACROSS THE UNIVERSE – THE BEATLES

Words are flowing out like endless rain into a paper cup
They slither while they pass, they slip away across the universe
Pools of sorrow, waves of joy are drifting through my open mind
Possessing and caressing me

Jai Guru Deva Om

Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world

Images of broken light which dance before me like a million eyes
They call me on and on across the universe
Thoughts meander like a restless wind inside a letter box
They tumble blindly as they make their way across the universe

Jai Guru Deva Om

Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world

Sounds of laughter shades of life are ringing through my open ears
Inciting and inviting me
Limitless undying love which shines around me like a million suns
It calls me on and on across the universe

Jai Guru Deva Om

Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world
Nothing’s gonna change my world
Jai Guru Deva Om
Jai Guru Deva Om

***

Le parole scivolano come pioggia senza fine in una tazza di carta
Scivolano mentre passano, scivolano attraverso l’universo
Pozzanghere di dolore, onde di gioia scorrono nella mia mente aperta
Si impossessano di me e mi accarezzano

Jai Guru Deva Om

Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo

Immagini di luce spezzata mi danzano davanti come un milione di occhi
Mi chiamano ancora attraverso l’universo
pensieri si snodano come un vento irrequieto dentro una cassetta delle lettere
Inciampano ciecamente mentre seguono la loro strada attraverso l’universo

Jai Guru Deva Om

Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo

Suoni di risate di vite sfumate risuonano attraverso le mie orecchie aperte
Mi incitano e mi invitano
Amore senza fine mi splende intorno a me come un milione di Soli
Mi chiama attraverso l’universo

Jai Guru Deva Om

Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo

Jai Guru Deva Om
Jai Guru Deva Om

Life on mars? – David Bowie

Life on Mars? è una canzone scritta e interprestata da David Bowie nel 1971 e contenuta nell’album Hunky Dory.

BBC Radio 2 definirà la canzone come un misto tra le sonorità della musica di Broadway e un dipinto di Salvador Daly; il capolavoro del duca bianco è sovrapposizione di immagini inquietanti e profonde che si accendono e spengono su una potentissima melodia di una grazia struggente.

Neil McCormick  del The Daily Telegraph mise la canzone al numero uno della calssifica delle 100 migliori canzoni di tutti i tempi.

Nel testo “Life on Mars?” è solo il titolo di una trasmissione inglese molto famosa negli anni ’60.

Ma perchè quella trasmissione? e perchè la trasmissione aveva quel titolo?

Perchè negli anni ’60 americani e russi inviarono  (non sempre con successo) verso Marte dozzine di sonde automatiche  senza equipaggio (Mars 1960A, Mars 1960B, Mars 1962A, B , Mars 1,2,3, Zond, Mariner3, 4 …)  facendo di Marte in particolare e dello spazio in generale il terreno perfetto per misurare e confrontare la propria forza.

Dal punto di vista scientifico, a partire dalle osservazioni accurate di Marte che fece Giovanni Virginio Schiaparelli nel 1868, l’interesse per questo pianeta dall’aspetto mutevole  (vivo? ) e dotato di canali  lineari (prodotti da un essere intelligente?) crebbe a dismisura. Sebbene la presenza dei canali fosse satta smentita ai primi del ‘900 da osservazioni più accurate, Marte aveva tutte le caratteristiche per rappresentare un buon candidato a ospitare o aver ospitato acqua liquida e quindi la vita. Ma era davvero così?

La prima immagine ravvicinata del pianeta, presa il 14 luglio 1965 da Mariner 4, mostrò un pianeta inattivo e inadatto alla vita. L’interesse per il pianeta diminuì.

Ciononostante americani, russi e europei inviarono alla volta del pianeta rosso decine di orbiter,  lander e rover .

immagine scattata dalla sonda Mariner 4 il 14 luglio 1965

Oggi dopo numerosi programmi di esplorazione si pensa che sotto la crosta di Marte ci possa essere dell’acqua e che parte del ghiaccio che si osserva sulla superificie possa essere ghiaccio d’acqua. Ad oggi tuttavia non è stata accertata alcuna presenza di vita seppure in forma elementare.

Questo era ieri.

Oggi mercoledì 25 luglio 2018, ore 15:36 siamo in attesa della conferenza stampa indetta da ASI e ESA per una importante notizia sul pianeta Marte.

Is there life on Mars?

Un tramonto su Marte ripreso dal Rover della NASA Spirit

Esplorazione Marte – NASA

Esplorazione Marte – ESA

LIFE ON MARS?

LIFE ON MARS
(Bowie)
It’s a god-awful small affair
To the girl with the mousy hair
But her mummy is yelling “No”
And her daddy has told her to go
But her friend is nowhere to be seen
Now she walks
through her sunken dream
To the seat with the clearest view
And she’s hooked to the silver screen
But the film is a saddening bore
For she’s lived it
ten times or more
She could spit in the eyes of fools
As they ask her to focus on
CHORUS
Sailors fighting in the dance hall
Oh man!
Look at those cavemen go
It’s the freakiest show
Take a look at the Lawman
Beating up the wrong guy
Oh man! Wonder if he’ll ever know
He’s in the best selling show
Is there life on Mars?It’s on Amerika’s tortured brow
That Mickey Mouse
has grown up a cow
Now the workers
have struck for fame
‘Cause Lennon’s on sale again
See the mice in their million hordes
From Ibeza to the Norfolk Broads
Rule Britannia is out of bounds
To my mother, my dog, and clowns
But the film is a saddening bore
‘Cause I wrote it
ten times or more
It’s about to be writ again
As I ask you to focus onCHORUS
Dring-dring-dring……
(Mind the phone)
VITA SU MARTE
(Bowie)
È una piccola storia maledetta
Per la ragazza con i capelli da topo
Ma sua madre sta gridando “No”
E suo padre le ha detto di andarsene
Ma il suo amico non si è fatto vivo
Ora cammina
nel suo sogno sommerso
Verso il posto con la visuale migliore
Ed è rapita dallo schermo d’argento
Ma il film è di una noia mortale
Perché lei lo ha vissuto
dieci volte, o forse più
Potrebbe sputare negli occhi degli sciocchi
Quando le chiedono di mettere a fuoco
RITORNELLO
Marinai che lottano nella sala da ballo
Accidenti!
guarda quei cavernicoli che vanno
È la trasmissione più bizzarra
Da’ un’occhiata all’Avvocato
Che dà addosso all’uomo sbagliato.
Accidenti, mi chiedo se saprà mai
Che è nello spettacolo di punta
C’è vita su Marte?E’ sulla fronte torturata dell’America
Che Topolino
è diventato una mucca
Ora i lavoratori
hanno scioperato per la fama
Perché Lennon è di nuovo in vendita
Guardate i topi nelle loro milioni di orde
Da Ibiza alle Norfolk Broads
“Rule Britannia” è stato messo al bando
Per mia madre, il mio cane e i clown
Ma il film è di una noia mortale
Perché l’ho già scritto
dieci volte, o forse più
Sta per essere scritto di nuovo
Perché ti chiedo di metterlo a fuocoRITORNELLO
Dring-dring-dring……
(Il telefono)
 

http://www.velvetgoldmine.it/testi/HunkyDory.html

ci sarebbe molto altro da dire… ci sarebbe da commentare la scelta di ogni singola parola o ogni suono della canzone.

David Bowie sta alla musica come Dante Alighieri sta alla letteratura.

Watcher of the skies – Genesis

Tratto dall’album Foxtrot (1972), Watcher of the sky è una canzone dei Genesis ispirata al poema di John Keats  “On first looking into chapman’s homer” (1816):

Then felt I like some watcher of the skies
When a new planet swims into his ken;

L’idea del testo venne a Banks e Mike Rutherford mentre erano a Napoli in tournè. Osservando l’ampio panorama  attorno a loro durante le prove si chiesero cosa potesse sembrare ad un alieno una terra disabitata  in quello stato.

Così rievoca Tony Banks, nella biografia:

“Eravamo seduti sul tetto di un edificio, a Napoli: c’era tanto sole e tanto caldo, e guardando davanti a noi, in un grande spazio di case e campi, notammo che in giro non c’era nessuno, come se tutta la popolazione avesse abbandonato il pianeta… Non a caso io impazzisco per libri come Childhood’s End  di Arthur C.Clarke!”.

La canzone venne spesso utilizzata dal gruppo per l’apertura dei concerti; in merito all’intro, considerato uno dei più potenti intro strumentali del rock, Tony Banks dichiara:

“It was intentionally melodramatic to conjure up an impression of incredible size. It was an extraordinary sound. On the old Mellotron Mark 2 there were these two chords that sounded really good on that instrument. There are some chords you can’t play on that instrument because they’d be so out of tune. These chords created an incredible atmosphere. That’s why it’s just an incredible intro”
 

Durante i concerti Peter Gabriel indossava ali di pipistrello ai lati della testa ed un trucco luminescente attorno agli occhi.

WATCHER OF THE SKIES

Watcher of the skies watcher of all
His is a world alone no world is his own,
He whom life can no longer surprise,
Raising his eyes beholds a planet unknown.

Creatures shaped this planets soil,
Now their reign has come to an end,
Has life again destroyed life,
Do they play elsewhere, do they know
More than their childhood games?
Maybe the lizards shed its tail,
This is the end of mans long union with earth.

Judge not this race by empty remains
Do you judge God by his creatures when they are dead?
For now, the lizards shed its tail
This is the end of mans long union with earth.

From life alone to life as one,
Think not now your journeys done
For though your ship be sturdy, no
Mercy has the sea,
Will you survive on the ocean of being?
Come ancient children hear what I say
This is my parting council for you on your way.

Sadly now your thoughts turn to the stars
Where we have gone you know you never can go.
Watcher of the skies watcher of all
This is your fate alone, this fate is your own.

GUARDIANO DEI CIELI

Guardiano dei cieli, guardiano di ogni cosa
Il suo è un mondo solitario, nessun mondo è il suo,
Colui la cui vita non può più sorprendere,
Alzando gli occhi scorge uno sconosciuto pianeta.

Creature hanno plasmato il suolo di questo pianeta,
Ora il loro regno è giunto alla fine,
La vita ha di nuovo distrutto la vita,
Agiscono ancora altrove? Conoscono forse
Qualcosa in più rispetto ai loro giochi d’infanzia?
Forse la lucertola ha perso la coda,
Questa è la fine della lunga unione dell’uomo con la terra.

Non giudicate questa razza da vuote rovine,
Giudicate forse Dio per le sue creature quando sono ormai morte?
Perché ora la lucertola ha perso la coda
Questa è la fine della lunga unione dell’uomo con la terra.

Da una vita solitaria a una vita come uno,
Non pensare che ora il tuo viaggio sia finito
Perché sebbene la tua nave sia robusta,
Il mare non ha alcuna pietà,
Sopravviverai nell’oceano dell’esistenza?
Venite anziani bambini a sentire cosa dico
Questo è il mio ultimo consiglio per te sulla tua strada.

Tristemente ora i tuoi pensieri si rivolgono alle stelle
Dove noi siamo andati sai che non potrai mai andare.
Guardiano dei cieli, guardiano di ogni cosa,
Questo è il tuo destino solitario, questo è il tuo destino.

http://spazioinwind.libero.it/macman/musica/sim/foxtrot.html