Walking on the moon – The Police

Sono le 2:56  (UTC ) del 21 Luglio 1969 quando Neil Armstrong appoggia il piede sull’ultimo scalino del modulo Eagle della missione Apollo 11.734px-As11-40-5886

“That’s one small step for (a) man, one giant leap for mankind”

“Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande salto per l’umonità”

Dieci anni dopo, nell’ottobre 1979, “tre biondi vecchetti”,  i Police (Sting, Steward Copeland e Andy Summers) pubblicano il loro secondo album “Reggata de Blanc” : la sesta traccia dell’album è “Walking on the moon“.

Police-album-reggattadeblancSi tratta di un album destinato a fare storia perchè conferma il tratto distintivo della band appena nata (1977 ) : una contaminazione tutta particolare tra il ritmo reggae sincopato e il rock.

Il titolo pare voglia significare infatti “reggae per i bianchi”;  il miracolo lo fa il batterista Stewart Copeland in grado di conferire un sound preciso e ben distinguibile alla band; il resto lo fanno la calda e suadente voce di Sting (all’anagrafe Gordon Matthew Thomas Sumner ) e le armonie di Andy Summers.

L’album, grazie al successo dei singoli  “Messagge in a bottle” e “Walking on the moon” raggiunge il primo posto in Regno Unito, Francia, Australia ed Olanda consacrando la band a emblema dell’era new wave . Rolling Stone lo posiziona 369° posto dei 500 migliori album di tutti i tempi.

Il secondo singolo estratto dall’album, “Walking on the moon”, nasce in maniera bizzarra; ecco il racconto di Sting :

“Ero ubriaco in una camera d’albergo a Monaco di Baviera, crollato sul letto in preda ai fumi dell’alcool quando mi è venuto in mente questo riff. Mi sono alzato e messo a camminare per la stanza cantando: “Walking round the room, walking round the room (camminando per la stanza)”. Questo era tutto. Il mattino seguente mi sono ricordato cosa era successo e ho appuntato il riff. Ma “Walking round the room” era un titolo stupido, così ne ho pensato uno ancora più stupido che era “Walking on the moon”. »

autobiografiaIn particolare, nella sua autobiografia Sting fa riferimento alla sua ex-ragazza:

“Deborah Anderson era la mia prima vera ragazza.. In quei primi periodi, tornare indietro da casa sua sarebbe successivamente diventato una canzone, poiché essere innamorati è come essere esenti dalla forza di gravità.”

Sting avrà certamente visto i filmati realizzati dagli astronauti della NASA a passeggio sulla Luna: uomini (n.b. solo uomini perchè nessuna donna ci è mai andata) imbacuccati e lenti, goffi e leggiadri al contempo.

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Goffi per l’ingobranza della tuta e del casco resi necessari dall’assenza di atmosfera: senza la tuta infatti  la pressione interna del corpo, molto maggiore di quella esterna, farebbe gonfiare ogni parte del corpo con conseguenze deleterie per il fisico (pensate solo a cosa potrebbe succedere agli occhi…) . A corollario, va detto che senza casco, sempre per l’assenza di atmosfera, gli astronauti non potrebbero ovviamente respirare.

Leggiadri perchè la gravità lunare (la gravità dipende unicamente dalla massa e dal raggio del corpo sul quale camminiamo: maggiore è la massa, maggiore è la gravità ma maggiore è il raggio, minore è al gravità) è un sesto di quella terrestre e per tanto con una piccola spinta “Giant steps are what you take ( Passi giganti sono quelli che hai fatto” )… I hope my legs don’t break (spero che le mie gambe non si rompano).”

Capcom_Bruce_McCandlessIn realtà Neil Armstrong dichiara in diretta con Mc Candless che camminare sulla Luna è addirittura più facile di quanto non sia nelle simulazioni sulla Terra:

“There seems to be no difficulty in moving around – as we suspected. It’s even perhaps easier than the simulations of one-sixth g that we performed in the various simulations on the ground. It’s absolutely no trouble to walk around.”

Tra il 1969 e il 1972 altri 11 uomini camminano sul suolo lunare.

Tornando al 1979, i tre ossigenati membri della band (avevano appena concluso una campagna pubblicitaria per uno shampoo) girano il video di “Walking on the moon” il 23 ottobre 1979 al Kennedy Space Center, struttura di lancio della NASA che si trova a Cape Canaveral (Florida, USA), struttura dalla quale sono partite tutte le missioni Apollo.

Mentre Sting e Summers suonano la chitarra in mezzo ad astrononavi, Stewart Copeland tamburella allegramente su un Saturn V (ovviamente una riproduzione), il razzo che ha messo in orbita l’Apollo11 e finiscono tutti insieme a giocare a fare gli astronauti…

WALKING ON THE MOON

Giant steps are what you take
Walking on the moon
I hope my legs don’t break
Walking on the moon
We could walk forever
Walking on the moon
We could live together
Walking on, walking on the moonWalking back from your house
Walking on the moon
Walking back from your house
Walking on the moon
Feet they hardly touch the ground
Walking on the moon
My feet don’t hardly make no sound
Walking on, walking on the moonSome may say
I’m wishing my days away
No way
And if it’s the price I pay
Some say
Tomorrow’s another day
You stay
I may as well playGiant steps are what you take
Walking on the moon
I hope my legs don’t break
Walking on the moon
We could walk forever
Walking on the moon
We could be together
Walking on, walking on the moonSome may say
I’m wishing my days away
No way
And if it’s the price I pay
Some say
Tomorrow’s another day
You stay
I may as well playKeep it up, keep it up

CAMMINANDO SULLA LUNA

Passi da gigante sono quelli che hai fatto
Camminando sulla luna
Spero che le mie gambe non si rompano
Camminando sulla luna
Possiamo camminare per sempre
Camminando sulla luna
Possiamo vivere per sempre
Camminando su, camminando sulla lunaRitornando a piedi da casa tua
Camminando sulla luna
Ritornando a piedi da casa tua
Camminando sulla luna
I piedi a stento toccano il suolo
Camminando sulla luna
I miei piedi facilmente on fanno rumore
Camminando sulla lunaQualcuno può dire
Io mi auguro di vivere a lungo
Affatto
E se questo è il prezzo che devo pagare
Qualcuno si ferma
Domani è un altro giorno
Tu dici
Posso giocare così benePassi da gigante sono quelli che hai fatto
Camminando sulla luna
Spero che le mie gambe non si rompano
Camminando sulla luna
Possiamo camminare per sempre
Camminando sulla luna
Possiamo vivere per sempre
Camminando su, camminando sulla lunaQualcuno può dire
Io mi auguro di vivere a lungo
Affatto
E se questo è il prezzo che devo pagare
Qualcuno si ferma
Domani è un altro giorno
Tu dici
Posso giocare così bene
Altri testi su: http://www.angolotesti.it/P/testi_canzoni_police_332/testo_canzone_walking_on_the_moon_19689.html

Symptom of the universe – Black Sabbath

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“Conducimi attraverso i secoli, verso anni supersonici”

La frase che apre la canzone Symptom of the universe della rock band inglese Black Sabbath non vuol dire assolutamente nulla!

Eppure…

Eppure la band regina dell’occulto, i Black Sabbath  nel loro sesto album Sabotage (1975) dedica ben due canzoni a temi più o meno scientifici (più pecisamente astronomici): Symptom of the Universe e Hole in the sky inserendo nei testi alcune intuizioni geniali.

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Queste due tracce di Sabotage , grazie al loro originario stile heavy metal, diventano canzoni di culto dei fans, mentre il resto dell’album viene accolto freddamente: Sabotage  segna infatti la svolta musicale del gruppo sempre più legato ad effetti elettronici e psichedelici.

Nel testo di Symptom of the universe troviamo riferimenti visionari alla cosmogonia e alla mitologia ispirati da un sogno fatto dal bassista Geezler Butler.

Al di là delle immagini sconnesse è rilevante  l’associazione nel nostro satellite all’idea di Madre, un’identificazione che trae le sue origini in antichissime mitologie; la Luna nasce infatti come divinità femmiile sulle coste del Mediterraneo e con le fasi di nascita, crescita e morte viene associata alla Grande Madre che presiede il perenne ciclo di vita-morte-vita.

Non a caso il nome del dio frigio associato alla Luna è Mene, nome che  contiene  la radice indoeuropea -me (che troviamo ad esempio un po’ “sporcato” nella parola “Moon”)  che significa misura, computo ed è la stessa che ritroviamo nella parole mensis, mentruus:  la  ciclicità della Luna aveva infatti l’ indispensabile funzione di arcaico calendario mensile.

Ecco come si presenta la Luna a Lucio nelle Metamorfosi di Apuleio:

“[…] eccomi qui, Lucio, mossa dalle tue preghiere, io ,

la genitrice del mondo naturale,

la signora di tutti gli elementi,

l’origine prima delle generazioni,

la somma delle divinità,

la regina dei mani,

il volto unico degli dei e delle dee […]”

Lucio Apuleio, II sec d.C.

Oggi sappaimo che sebbene non sia la Luna origine della vita, il nostro satellite ha avuto un ruolo fondamentale per il suo sviluppo: la sua presenza ha infatti permesso di mantenere stabile l’asse terrestre evitando stravolgimenti e shock termici (avvenuti ad esempio su Marte) che non avrebbero consentito l’evoluzione per come oggi la conosciamo.

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Notevole è anche il riferimento nell’album Sabotage al buco nel cielo – Hole in the sky proprio negli anni (la canzone è del 1975) in cui viene trovata la prima prova empirica dell’esistenza dei buchi neri: nel 1974 la comunità scientifica riconosce in Cignus X-1 una sorgente a raggi X nella costellazione del Cigno per la prima volta nella storia un buco nero stellare.

Che sia un caso o no ai Black Sabbath viene addirittura in mente che questo buco nel cielo sia anche (lo leggiamo nel loro testo) una “finestra del tempo” … Non so cosa loro avessero in mente ma l’idea di uno stavolgimento spazio-temporale è la base della teoria dei buchi neri.

Come al solito il rock ha la vista lunga!

SYMPTOM OF THE UNIVERSE:

Take me through the centuries to supersonic years
Electrifying enemy is drowning in his tears
All I have to give you is a love that never dies
The symptom of the universe is written in your eyes

Mother moon she’s calling me back to her silver womb
Father of creation takes me from my stolen tomb
Seventh advent unicorn is waiting in the skies
A symptom of the universe, a love that never dies

Take my hand my child of love come step inside my tears
Swim the magic ocean I’ve been crying all these years
With our love we’ll ride away into eternal skies
A symptom of the universe, a love that never dies

Woman child of love’s creation, come and step inside my dreams
In your eyes I see no sadness, you are all that loving means
Take my hand and we’ll go riding through the sunshine from above
We’ll find happiness together in the summer skies of love

SINTOMO DELL’UNIVERSO

Conducimi attraverso i secoli,verso anni supersonici

Il nemico elettrificante, sta affogando nelle sue lacrime

Tutto ciò che ho da dartiè un amore che non muore mai

Il sintomo dell’universoè scritto nei tuoi occhi

La madre luna mi sta richiamando al suo ventre argentato

Il padre della creazione toglimi dalla mia tomba rubata

La settima notte l’unicorno sta aspettando nei cieli

Un sintomo dell’universo, un amore che non muore mai

Prendimi la mano, mio bambino dell’amore, sali dentro le mie lacrime

Nuota per l’oceano magico Ho pianto per tutti questi anni

Quando il nostro amore cavalcherà nei cieli eterni

Un sintomo dell’universo, un amore che non muore mai

Oh, figlio mio dell’amore per la creazione, vieni e sali dentro i miei sogni

nei tuoi occhi no vedo nessuna cattiveria, tu sei tutto ciò che significa amare

Prendimi la mano ed andremo cavalcando attraverso la luce del sole da lassù

Insieme troveremo la felicità nei cieli estivi dell’amore

Biophilia – Bjork

Pubblicato nell’ottobre 2011 Biophilia è un progetto musicale realizzato dall’eclettica cantante islandese Bjork .

L’album concept  è il primo app-album realizzato in collaborazione con la Apple (ma il primo app-album in assuluto è The National Mall) : l’album contiene 10 app tenute insieme da una app madre e ognuna legata ad una diversa traccia. Pensate per  permettere alla gente di esplorare e di interagire con i temi trattati in ogni singola canzone, le app sono entità che si evolvono e cambiano nel tempo. Nell’album musica e applicazioni non sono separate ma componenti vitali di un unico progetto.

Per la canzone “Virus” ad esempio la app presenta uno studio ravvicinato di una cellula attacata da un virus.

“A kind of a love story between a virus and a cell. And of corse the virus loves the cell so much that it destroys it” dichiara Snabble Scott, un artista interattivo a cui Bjork ha commissionato la produzione delle app.

Il gioco interattivo sfida l’utente a fermare l’attacco del virus ma il risultato è che la canzone di spegne quando il giocatore riesce nell’intento. Per ascoltare il resto della canzone il giocatore deve lasciare che il virus prenda il suo corso.

Ogni traccia tratta un diverso fenomeno fisico che la cantante islandese cerca di esplorare utilizzando testo, musica e applicazioni.

  1. Moon
  2. Thunderbolt
  3. Crystalline
  4. Cosmogony
  5. Dark matter
  6. Hollow
  7. Virus
  8. Sacrifice
  9. Mutual Core
  10. Solstice

Nella canzone Moon i diversi cicli musicali che si sovrappongono fanno riferimento ai movimenti ripetitivi di Sole Terra e Luna che creano calendari ciclici.

Poichè Bjork non suona strumenti convenzionali come pianoforte o chitarra sono stati sviluppati per l’album nuovo strumenti musicali soprattutto in occasione delle performance al Mancheste International Festival: per la canzone “Solstice” un gruppo di pendoli sono stati uniti per creare i tracciati dei loro movimenti e riprodurre i movimenti della terra con  un’arpa.

Anche i testi rappresentano delle metafore dei fenomeni fisici: Dark Matter  presenta forti e fastidiosi borbottii che rendono l’idea della non chiarezza e incomprensibilità della materia oscura; Solstice presenta la relazione tra gli effetti della gravità e i corpi celesti comparando il sistema solare a un albero di Natale  e in Hollow Bjork prende ispirazione dai suoi antenati e dal DNA, “that the grounds open below you and you can feel your mother and her mother, and her mother, and her mother and her mother 30.000 years back. […] “It’s like being part of this everlasting necklace when you’re just a bead on a chain and you sort of want to belong and be a part of it and it’s just like a miracle.”

Bjork presentò per la prima volta Biophilia al pubblico al Manchster International Festival in una serìe di performance tra il 27 giugno e il 16 luglio e definì questa esperienza  “una meditazione sulla relazione tra musica, natura e tecnologia.”

Dall’album sono stati tratti i singoli Crystalline, Cosmogony, Virus e Moon.

MOON – Bjork

As the lukewarm hands of the gods

Came down and gently picked my adrenaline pearls

They placed them in their mouths

And rinsed all of the fear out

Nourished them with their saliva

Now I’m all rejuvenated and rested

Now I’m all rejuvenated and rested

As if the healthiest past-time

Is being in life-threatening circumstances

And once again be reborn

All birthed and happy

All birthed and happy

All birthed and happy

All birthed and happy

Best way to start-a-new

Is to fail miserably

Fail at loving

And fail at giving

Fail at creating a flow

Then realign the whole

And kick into the start hole

And kick into the start hole

And kick into the start hole

To risk all is the end all and the beginning all

To risk all is the end all and the beginning all

LUNA – Bjork

Le tiepide mani degli dei

Si sono avvicinate e hanno raccolto le mie perle di adrenaline

Le hanno messe nella loro bocca

E hanno inghiottito le paure

Le hanno nutrite con la loro saliva

Ora mi sento ringiovanita e riposata (x 2)

Come se il passato migliore

Fosse stato ritrattato

E rinato

Rinata e felice (x 5)

Il migliore modo per ricominciare da capo

E’ di cadere davvero

Sbagliare nell’amore

E sbagliare a concedersi

Fallire nel creare un flusso

Poi allineare di nuovo il tutto

E calciare l’inizio (x 3)

Il rischio è la fine e l’inizio di tutto (x 2)