The fool on the hill – The Beatles

“Il pazzo sulla collina vede il sole tramontare ma con gli occhi della mente vede il mondo girare.”

The fool on the hill è una canzone dei Beatles scritta per la colonna sonora del film Magical Mystery Tour, 1967

Paul McCartney, non ha nemmeno bisogno di scrivere su carta il testo della canzone; ha l’immagine nella sua testa: la figura del pazzo nelle carte dei tarocchi (idea rubata alla design collective the Fool) e la personalità di uno come Maharishi Mahesh Yogi, mistico e guru, fondatore della meditazione trascendentale, della quale i Beatles sono fruitori.

Non c’è nessuna figura di scienziato nella mente di Paul; eppure la metafora è astronomica e così assorbita nell’immaginario collettivo da non avere più bisogno di riferimenti.

Sono troppo efficaci quei versi per fermarsi lì. Dal 1967 ad oggi scrittori, divulgatori e scienziati li hanno sfruttati e inseriti in libri di testo, libri di storia, libri di fisica. Tra gli ultimi a citare i Beatles c’è Carlo Rovelli nel suo libro “L’ordine del tempo”.

Ed ecco che allora tra i folli troviamo:

Il protagonista della Rivoluzione: Niccolò Copernico, che nel moto di Marte scorge l’indizio del moto della Terra.

Dopo di lui, solo per cronologia, il folle condannato: Galileo Galilei che rivede nel moto di Giove e dei suoi satelliti il comportamento della Terra e della Luna.

Quando esce il suo libercolo, il Sidereus Nuncius, il 13 marzo 1610, le 550 copie registrano un tutto esaurito da rockstar. Galileo è il primo a scrivere cosa si vede in cielo con un telescopio: la Luna è un sasso, le stelle sono molte di più di quante non appaiano e attorno a Giove ci sono almeno 4 satelliti che gli ruotano attorno. E’ il 1610 e il libro viaggia per il mondo arrivando fino in Cina in men che non si dica.

Sir Henry Wotton scrive a Robert Cecil, Segretario di Giacomo I, re d’Inghilterra, il 13 marzo 1610, inviando al re una copia del libro di Galileo Sidereus Nuncius :

“Di queste cose … qui si discute dappertutto.  E l’autore rischia di diventare o eccezionalmente famoso o eccezionalmente ridicolo”.

Sappiamo come è andata. Prima pazzo, poi colpevole e infine genio e padre della scienza moderna.

C’è almeno un altro pazzo che con gli occhi della mente ha visto ciò che altri non hanno saputo leggere.

Un uomo che ha seguito i suoi pensieri stando forse fermo su una poltrona. Un uomo che vedeva treni, orologi e raggi di luce; nella sua testa li faceva andare e tornare, mettendosi prima sul treno e poi sulla banchina, provando e riprovando i suoi Gedankenexperiment, esperimenti mentali.

E’ Albert Einstein e questo è più o meno ciò che vede con gli occhi della mente.

Scena 1.

Sono su un treno.

Sono seduto in poltrona e vedo una persona camminare tra le carrozze per raggiungere il vagone ristorante. Misuro la sua velocità: sta andando a 5 km/s rispetto a me (si lo so è molto veloce ma è un esperimento mentale.)

Banchina – Stessa scena ma questa volta siamo sulla banchina.

Passa un treno a 100 km/s. Su quel treno una persona che sta camminando (in direzione del moto del treno) ad una velocità di 5 km/s per raggiungere la carrozza ristorante.

Rispetto a me che sto sulla banchina la persona andrà a 100 km/s (è sul treno) + 5 km/s (si muove rispetto al treno). Sta andando a 105 km/s.

Galileo docet.

Scena 2.

Sono su un treno

Sono seduto in poltrona e vedo una persona davanti a me accendere una torcia. Misuro la velocità della luce che esce dalla torcia: sta andando a 300.000 km/s

Banchina – Stessa scena ma questa volta sono sulla banchina.

Passa un treno a 100 km/s. Su quel treno una persona accende una torcia. Rispetto a me che sto sulla banchina la luce andrà a 100 km/s (è sul treno) + 300.000 km/s (si muove rispetto al treno). Sta andando a 300.100 km/s.

Sbagliato.

Cioè:

100 + 5 = 105 

300.000 + 100 = 300.000. Dovrebbe fare 300.100 e invece fa 300.000.

Lo sentite il fastidio? Lo vedete il crollo di tutta l’impalcatura?

La luce va sempre, rispetto a chiunque a 300.000 km/secondo (per la precisione 299.792,458 km/s nel vuoto), che sia su un razzo, vicino a un buco nero, sulla terra, su un treno o a casa mia.

Punto.

Non ci credete? Misurate!

E’ semplice.

La luce ha una velocità costante.

Quindi?

Le trasformazione galileiane (100+ 5 per intenderci) non funzionano più; il tempo e lo spazio non si misurano come abbiamo sempre fatto per migliaia di anni.

Non ha più senso dire qui e ora perché il mio qui e ora non è il tuo qui e ora, anche se siamo a un metro di distanza ogni cosa che faccio arriva a te poco dopo che io ho compiuto quell’azione.

Il genio di Einstein ricorda molto il genio di Galileo Galilei, un pensiero pulito, essenziale, senza fronzoli; è un genio semplice.

Nei suoi esperimenti mentali un’idea viene portata fino alle sue conseguenze senza pregiudizi, senza farsi imbrigliare dal senso comune.

La velocità della luce è costante quindi devono cambiare spazio e tempo.

Einstein stravolge il senso di spazio e tempo; dopo di lui non ci sarà più un osservatore assoluto, la realtà si spacchetta in infiniti punti di osservazione. Come fa notare Pietro Greco la rappresentazione migliore forse di ciò che succede con lui ce la dà il quadro di Picasso Les Demoiselles d’Avignon; non più un solo punto di vista ma molteplici, la realtà non è più solo una.

Con Einstein diventano possibili cose bizzarre; esistono nell’universo delle macchine del tempo: i buchi neri, corpi celesti la cui gravita è così intensa che niente può sfuggire, nemmeno la luce. Ma non distorcono solo lo spazio, distorcono anche il tempo. Se volessimo prenderci un anno sabbatico e fare un giretto di un anno attorno al buco nero al nostro ritorno sulla terra sarebbero passati 10000 anni.

E’ solo teoria? No! Anno dopo anno le conferme sperimentali della relatività sono arrivate ma è stato necessario aspettare di avere strumenti abbastanza precisi per testarla.

Oggi sappiamo che il tempo scorre in modo diverso sulla Terra e sui satelliti e senza correzioni relativistiche non avremmo nessun navigatore satellitare funzionante. In pianura il tempo scorre in modo diverso rispetto alla montagna e abbiamo le prove che la materia distorce il cammino della luce

Tutte le volte che siamo riusciti a testarla, la relatività ha retto.

Nel 2021 ricorrono i 100 anni dall’assegnazione ad Albert Einstein del premio Nobel per la fisica. Ma forse non tutti sanno che… Einstein non vinse alcun Nobel per la relatività; lo vinse per aver descritto l’effetto fotoelettrico: l’interazione tra luce e materia. Ma questa è un’altra storia e la si dovrà raccontare un’altra volta.

Per ora è sufficiente che, anche voi, ogni volta che sentirete The fool on the hill dei Beatles, penserete a Galileo Galileo e ad Albert Einstein.

Grazie per l’assist Paul!

Goal!

Day after day, alone on a hill
The man with the foolish grin
Is keeping perfectly still
But nobody wants to know him
They can see that he’s just a fool
And he never gives an answerBut the fool on the hill
Sees the sun going down
And the eyes in his head
See the world spinning roundWell on the way, head in a cloud
The man of a thousand voices
Talking perfectly loud
But nobody ever hears him
Or the sound he appears to make
And he never seems to noticeBut the fool on the hill
Sees the sun going down
And the eyes in his head
See the world spinning roundAnd nobody seems to like him
They can tell what he wants to do
And he never shows his feelingsBut the fool on the hill
Sees the sun going down
And the eyes in his head
See the world spinning roundOhh oh-oh-oh-oh ohh-oh-oh
Round and round and round and round and round
He never listens to them
He knows that they’re the fool
They don’t like himThe fool on the hill
Sees the sun going down
And the eyes in his head
See the world spinning roundOhhhh
Round and round and round and round and
Ohhhh

La moda nello spazio

«Fin dall’inizio lei è stata più importante di chiunque altro. Nel 1976 quando è iniziato il punk , è stata ancora in un certo senso significativa, al contrario di Chanel» Stephen Jones

Abiti come fatti di vetro, guanti con unghie laccate, capelli a forme di scarpa, costole cucite in evidenza per mostrare lo scheletro come visto ai raggi x, abiti con cassetti e squarci tra i tessuti per mostrare quella che appare come viva carne.

Potrebbe essere una passerella del 2020 ma questi vestiti hanno sfilato a Parigi negli anni ’30. L’autrice è Elsa Schiaparelli, “l’italiana che disegna vestiti” come la bolla la rivale Coco Chanel.

Elsa Schiaparelli sa che l’abito è comunicazione e lei ha voglia di comunicare la sua ironia, l’insofferenza agli schemi e il suo amore per il surrealismo. Elsa Schiaparelli crea legami, sfrontati, impossibili, tra vecchio e nuovo, tra eleganza e provocazione, tra arte e scienza.

Nipote di Giovanni Virginio Schiaparelli, celebre astronomo italiano e senatore della repubblica, Elsa  si lascia ispirare dai racconti dello zio sul pianeta Marte e le stelle cadenti: nell’inverno del ’38 veste di stelle, pianeti e comete le sue provocatorie clienti.

Prima n°1: Gli Schiaparelli

Cavalca l’innovazione sfruttando i materiali di nuova generazione: il rodhophane , la corteccia degli alberi, la carta, la plastica. e anticipa quello che avverrà con la space age quando Paco Rabanne soppianterà ago e filo per creare 12 vestiti non indossabili… E vestire Barbarella provocatoria paladina dello spazio.

Ma la vera provocazione degli anni ’60 è mandare davvero degli uomini nello spazio, con tute vere che li proteggano dal nulla cosmico. E se sulle passerelle ci si può anche permettere di scherzare e di stare scomodi , nello spazio, quello vero bisogna diventare serissimi. Nessuna azienda è più seria della Playtex, fabbrica di reggiseni che sa perfettamente come adattare il tessuto al corpo; dopo diversi tentativi staranno le sartine della Playtex a dare sicurezza ad Armstrong, Aldrin e Collins cucendo insieme 21 stati di materiale brevettato e fabbricato dalla DuPont.

Puntata n°2: La Space Age

Il sodalizio della NASA con la DuPont non cesserà più. Siamo alla viglia del lancio le più innovativo telescopio spaziale mai progettato, il sostituto dell’Hubble Space Telescope: il James Webb Telescope, che tutti gli astronomi attendono per svelare i nuovi segreti dell’universo. Per funzionare, il JWT dovrà essere protetto dai caldi raggi solari che non farebbero funzionare i suoi strumenti: 5 strati di Kapton e Kevlar – materiali brevettati dalla Dupont – dallo spessore quasi di un capello umano lo isoleranno termicamente rendendo possibile l’osservazione nella banda infrarossa dello spettro elettromagnetico.

Puntata n°3: Che succede?

Forse non tutti gli astronomi sanno che… Per studiare l’universo bisogna avere l’abito giusto!

L’eredità di Schiaparelli è immensa: sono quelli come lei che insegnano ad unire i puntini e guardare sempre più lontano.

Space Oddity, la Luna, Woodstock… Correva l’anno 1969

20 luglio …. la Notte della Luna

Il 20 luglio 1969 la temperatura massima raggiunta a Milano è di 34,4 gradi e la minima non è di quelle che fan dormire sereni: 24.6 gradi anche nelle ore notturne.
Chi può è lontano dalle città, al mare.  Sono in molti ora a potersi permettere le vacanze e a riversarsi sulle coste adriatiche ligure e tirreniche: lo dimostra la trasmissione condotta da un Walter Chiari all’apice del successo andata in onda dal 26 luglio al 6 settembre  “Aiuto è vacanza”, uno spaccato di un paese entrato nel benessere economico.
Ma la notte del 20 luglio non è importante il luogo in cui ci si trova, mare, montagna o città non fa differenza perché tutti sono tra quattro mura davanti a un televisore.

Gianni Rivera, Gigi Riva e Felice Gimondi

Il campionato di calcio del 1968/69 lo vince la fiorentina con 45 punti. al secondo posto con 41 punti il Cagliari portato in vetta da Gigi Riva – capocannoniere con 21 reti. Il Milan terza.
Il riscatto della squadra Milanese avviene con la vittoria della coppa dei campioni: batte 4 a 1 l’Ajax con due gol realizzati sui preziosi assist di Gianni Rivera a Pierino Prati.
 
Al Giro d’Italia vince Felice Gimondi che completa un percorso di 3851 km ricco di salite in 106 ore, 47 minuti e 3 secondi

 Luna: per due giorni non si parla delle contestazioni

Per due giorni i quotidiani, i telegiornali e le radio sono invasi dalla Luna, non si parla d’altro. Quasi come a volersi dimenticare che le nubi all’orizzonte sono nere e cariche di problemi: il 1969 si apre nel pieno della contestazione studentesca che interessa Europa e Italia. In italia dopo l’occupazione delle università, si assiste alla rivolta nelle carceri poi all’autunno caldo delle lotte sindacali in un crescendo di tensione – che culmineranno nel 69 con la Strage di piazza Fontana del 12 dicembre che provoca 17 morti e 88 feriti. E’ il preludio degli anni di piombo; 1969 Aldo Moro è il ministro degli esteri del II governo Rumor.

Easy Rider

Il cinema assorbe e celebra la contestazione; al festival di Cannes,  Luchino Visconti presidente di giuria, premia il film di denuncia sociale “Se..”; Tuttavia la 22° edizione del festival passerà alla storia per la premiazione come opera prima di Easy riders, film cult della ribellione dalle leggi medio-borghesi del quieto vivere, celebrazione della assoluta liberta, del viaggio, road movie per eccellenza; Simbolo della Nuova Hollywood è il film che – secondo George Lucas – ”Più di ogni altro ha cambiato completamente l’idea di che cosa fosse un film di successo, cioè che dovesse avere successo tra i giovani.»

Space Oddity

È l’11 luglio 1969 quando esce il singolo di David Bowie Space Oddity; nove giorni più tardi gli americani metteranno per la prima volta il piede sulla Luna e la canzone di Bowie farà da sottofondo musicale alla diretta televisiva della BBC.
 
La canzone in effetti parla del Maggiore Tom (Major Tom) e del suo viaggio spaziale; tuttavia, sebbene la vicinanza temporale con l’allunaggio sia sorprendente Bowie dichiarerà di non aver voluto celebrare l’impresa spaziale ma di essersi ispirato principalmente al capolavoro di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello spazio (1968) e al suo senso di alienazione
In contrapposizione alla euforia mondiale di conquista l’atteggiamento del Maggiore Tom è quello della rassegnazione, rinuncia  e accettazione di un destino imposta da altro e altri. Bowie presenta una visione assolutamente disillusa e disincantata del potere e della fama.
Nonostante questo iniziale pessimismo David Bowie tornerà sul tema dello spazio  e della presenza aliena per buona parte della sua carriera creando personaggi come Ziggy Stardust, l’album The rise and fall of Ziggy Stardust and the spider from Mars (1972) e come protagonista nel film di fantascienza L’uomo che cadde sulla terra (1976).

Il festival di Sanremo

Il 19° festival della canzone Italiana – il festival di Sanremo è condotta da Nuccio Costa e Gabriella Farinon; vincono Iva Zanicchi e Bobby Solo con Zingara. Alla gara partecipa come interprete per la prima e ultima volta nella sua carriere anche Lucio battisti che di classifica 9° con Un’avventura. Al Bano vince “Un disco per l’estate” con Pensando a te, Morandi vince canzonissima con “ma chi se ne importa”.
Per dare un’idea Stevie Wonder partecipa al festival di Sanremo accanto a Gabriella Ferri e viene subito scartato.
L’album più venduto è Fabrizio de Andre, volume terzo – I  Beatles con il white album  si piazzano solo al V posto dietro a Gianni Morandi, Lucio Battisti e Mal.

Woodstock

Per chi ha vissuto gli anni della contestazione e della cultura Hippy, il 1969 è l’anno di Woodstock, il festival per eccellenza, quello de i tre giorni di pace musica e rock. In realtà non si svolse a Woodstock ma a Bethel e fu avversato dalle pessime condizione atmosferiche e scarsa organizzazione.  Inaspettatamente 400.000 persone invasero le colline della piccola città e bloccarono le strade dello stato di New York per una 72 ore di musica che vide alternarsi 32 tra i più celebri musicisti e gruppi. Storica la chiusura del Festival con l’inno nazionale statunitense distorto da un immortale Jimi Hendrix.


 Anche i ladri davati alla TV

Per due giorni esiste solo la Luna; gli italiani sono incollati al televisore. E chi non ce l’ha lo va a comprare come Elsa Morante che si piega al fascino della scoperta. Sono in dieci milioni i telespettatori collegati durante le 28 ore di diretta con punte di 19 milioni: vista la nottata speciale i ministeri e gli uffici pubblici l’indomani aprono alle 10:30 e dalla questura di Roma arriva la notizia che nella notte della Luna non è arrivata alcuna segnalazione di furto o scasso. Anche i ladri stavano sognando ad occhi aperti.

Tito Stagno


“Signori, sono le 22 e 17 in Italia, le 15 e 17 a Houston. Per la prima volta un veicolo pilotato dall’uomo ha toccato un altro corpo celeste. Questo è frutto dell’intelligenza, del lavoro, della preparazione scientifica è frutto della fede dell’uomo” Nessuno se ne può accorgere perchè le trasmissioni sono in bianco e nero ma Tito Stagno è vestito in verde: è il colore che lo accompagna nei momenti più importanti della carriera. In camerino ha una valigia con camice a abito di ricambio; ma – di nuovo nessuno se ne accorge –  in alcuni momenti  della trasmissione sotto la scrivania è in mutande… Per due giorni si alimenta solo con acqua e vitamine per paura di essere colto da un colpo di sonno. Il sonno se lo concede solo quando gli astronauti tornano a Terra: a Fregene su una sdraio sotto il sole.

Papa Paolo VI

Dall’angelus del 20 luglio, Papa Paolo VI
“Oggi è un giorno grande, un giorno storico per l’umanità, se davvero questa sera due uomini metteranno piede sulla Luna […].
Faremo bene a meditare sopra questo straordinario e strabiliante avvenimento […].
Faremo bene a meditare sull’uomo, sul suo ingegno prodigioso, sul suo coraggio temerario, sul suo progresso fantastico. […] Chi è l’uomo? Chi siamo noi, capaci di tanto?
Faremo bene a meditare sul progresso. […] L’ammirazione, l’entusiasmo, la passione per gli strumenti, per i prodotti dell’ingegno e della mano dell’uomo ci affascinano, forse fino alla follia.  È vero che lo strumento moltiplica oltre ogni limite l’efficienza dell’uomo; ma questa efficienza è sempre a suo vantaggio? O non potrebbe lo strumento imprigionare l’uomo che lo produce e renderlo servo del sistema di vita che lo strumento nella sua produzione e nel suo uso impone al proprio padrone?”
La notte del 20 luglio è anche lui davanti alla televisione.

Giornata mondiale LGBT

“Noi siamo ovunque” Questo il motto dei manifestati nei moti di Stonewall; poco dopo l’una di notte a cavallo tra il 27 e il 28 giugno la polizia di New York fa irruzione al Stonewall Inn, un bar gay in Christopher Street a Manhattan con lo scopo di arrestare gli avventori del locale con l’accusa di “indecenza”. Non era la prima retata ma era il momento di affermare e difendere i diritti delle minoranze: la comunità reagisce. La serata si chiudo con 13 arresti e 4 agenti feriti. Seguono diversi giorni di scontri violenti ma la data del 28 acquista un valore simbolico: dal 1969 il 28 giugno si celebra la “giornata mondiale dell’orgoglio LGBT”.

I Beatles sul tetto del mondo

Il 30 gennaio i Beatles sono sul tetto del mondo; non solo simbolicamente. Salgono fisicamente sul tetto della Apple per un concerto più o meno estemporaneo  in quella che sarà la loro ultima esibizione. Fanno in tempo a suonare per 45 minuti prima che arrivi la polizia chiamata dai vicini disturbati dal rumore. Nel frattempo una folla incredula si accalca sotto l’edificio mentre scorrono le note di Get back, Don’t let mo down, god save the queen. A fine concerto John Lennon ringrazia tutti: “Vorrei ringraziare a nome del gruppo e di noi stessi e spero di aver passato l’audizione”
Nessuno li vedrà più suonare insieme.