Before and after science – Brian Eno

Cantante, produttore, strumentista, scrittore, filosofo, padre dell’elettronica, della new wave e indiscusso inventore dell’ambient music, Brian Eno da quarant’anni muove le fila della musica, spostando sempre più in là le colonne d’Ercole dell’espressione musicale.

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Nato a Woodbridge (Gran Bretagna) nel 1948, Brian Eno (all’anagrafe Brian Peter George St. John le Baptiste de la Salle Eno ) inizia la sua carriera accanto ai Roxy Music nel 1972 come grafico e tecnico del suono; se ne andrà due anni dopo per incomprensioni con Bryan Ferry, leader del gruppo.

Il senso di profonda libertà che accompagna questa scelta lo porta alla continua sperimentazione dei mezzi, delle parole, dei suoni.

Nel ’73 inizia la sua – lunghissima – collaborazione con Robert Fripp (leader King Crimson) con No Pussyfooting e pubblica il suo primo album da solista Here comes the warm Jets; poi proseguirà la sua carriera da solista con la pubblicazione di Taking Tiger Mountain (By Strategy) del 1974 e di Another Green World nel 1975.

oblique_boxNel 1975 in collaborazione con Peter Schmidt pubbica le Stategie Oblique: un mazzo di 100 carte contenente ognuna un aforisma in grado di stimolare la produzione creativa dell’artista.

E’ ancora il 1975 quando, costretto a letto da un incidente stradale,  Eno decide di ascoltare della musica ma il volume del giradischi è troppo basso e lui troppo debole per alzarsi…

Quest’esperienza mi presentò quello che era per me un nuovo modo di ascoltare la musica che, in quel momento, diveniva parte dell’atmosfera, dell’ambiente, così come il colore della luce e il suono della pioggia…”

E così a un mese di distanza da Another Green World pubblica Discreet music, primo vero album di musica ambient,  interamente realizzato con tastiere, sintetizzatore ed equalizzatore.

Ma il vero capolavoro arriva nel 1977 con Before and after science  concepito in Germania dove Eno si era trasferito con Robert Fripp e  David Bowie.

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Si tratta di 10 tracce che esplorano ogni sfaccettatura della musica rock, realizzate in collaborazione con artisti dal calibro di Phil Collins (alla batteria), Phil Manzanera ( chitarrista dei Roxy Music) , Robert Fripp e Fred Frith.

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La produzione dell’album impegna Eno per due anni, con la composizione di circa 100 tracce delle quali solo 10 entrano a far parte dell’album; un lavoro che ha due facce: un lato A sicuramente più allegro e orecchiabile e un lato B più sperimentale e intimo ; Eno definirà questa musica “Ocean Music” (i riferimenti all’acqua sono presenti in tutto il lato B) differenziandola dalla “Sky music” di Another Green World.

Tra le diverse tracce troviamo anche “By this river”,  fortemente voluta da Nanni Moretti della colonna sonora della “Stanza del figlio”.

In merito al titolo Brian Eno dichiarerà:

“Well, I use the word ‘science’ to indicate techniques and rational knowledge. And what the title implies is that the condition ‘before science’ is similar to the condition ‘after’ it – that there’s a kind of circle thing and that science is the isolated one.

It’s a McLuhan-type thing really, saying that the post-industria1 technology is quite similar to the pre-industrial era.”

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Ma da McLuhan Brian Eno impara molto altro, in particolare la necessità di controllare il funzionamento del medium come parte integrante della comunicazine ( vedi “Il medium è il messaggio/massaggio) : Brian Eno con i sui lavori sperimentali e pioneristici ha sicuramente raccolto il senso profondo de “Gli strumenti del comunicare” di McLuhan facendo della tecnologia stessa nuova musica.

Con lui le differenze tra arte e scienza vengono abbattute: la sua elasticità mentale gli permette di muoversi tra la matematica, l’ acustica, l’elettronica, la natura e il cosmo per sperimentare e creare sempre qualcosa di nuovo.

Dopo Before and after science Brian Eno deciderà di lasciare le luci della ribalta per tornare tra le quinte della produzione musicale lasciando spazio alla propria creatività.

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Saranno quindi gli anni della  collaborazione alla trilogia berlinese di Bowie ( Low, Heros, Lodger) e ai lavori dei Talking Heads; si dedicherà poi di nuovo alla musica ambient pubblicando  – tra gli altri – “Music for Airport” 1978, “Apollo : atmosphere and soundtrack ” (utilizzato poi dalla NASA per un documentario sulle missioni Apollo), 1983 e “Equatorial star” , 2004 (sempre con Fripp riprendendo le atmosfere di “Evening Star” del 1975)…

Non è questo il luogo per citare tutte le successive collaborazioni e produzioni di Brian Eno e mi scuso se ho saltato alcuni passi fondamentali della sua produzione per i quali rimando ad un scheda molto ben fatta pubblicata su www.ondarock.it: Brian Eno, Le rivoluzioni del “non muscista” . Aggiungo solo che lui è la colonna su cui poggiano molti dei lavori degli U2 ( The unforgattable, The joshua tree,  Acthung baby, Zooropa…) e Coldplay (Viva la Vida).

E se pensate di non aver mai sentito nulla di Brian Eno sappiate che l’avete ascoltato tutte le volte che avete avviato Windows ’95: il jingle di apetura era suo!

E ora concedetevi tre minuti di pura poesia:

Brian Eno – By this river

Here we are stuck by this river
You and I underneath a sky
That’s ever falling down down down
Ever falling down

Through the day as if on an ocean
Waiting here always failing to remember
Why we came came came
I wonder why we came

You talk to me as if from a distance
And I reply with impressions chosen
From another time time time
From another time.

DA QUESTO FIUME

Eccoci qui
ipnotizzati da questo fiume
io e te
sotto un cielo che continua a cadere, cadere giù
continua a cadere giù


attraverso il giorno
come se fossimo in un oceano
aspettando qui
sempre senza riuscire a ricordare perchè siamo venuti qui
mi domando perch? siamo venuti qui


tu mi parli
come se fossi lontano
ed io rispondo
con sensazioni prese da un altro tempo
da un altro tempo

http://www.moredarkthanshark.org/

Earth song – Michael Jackson

Vero e proprio bambino prodigio, Michael Jackson è andato oltre le più rosee aspettative mondiali diventando in 40 anni di carriera “l’esempio più felice di miscela fra tutti i generi moderni” (Tra arte e rock, Arcangelo Accurso) e detenendo, con 110 milioni di copie vendute, il record incontrastato dell’album più venduto al mondo : Thriller  (lo seguono gli Ac/DC con Back in Black e 49 milioni di copie vendute).

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Michael Jackson ha spesso sfruttato la propria genialità e la propria fama per portare all’attenzione del mondo (qui è proprio il caso di dirlo) diversi temi sociali; l’ha fatto con ” We are the world“, con  “Man in the Mirror”, “Heal the World” e con “Earth Song”.

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Uscita il 27 novembre 1995 come terzo singolo estratto dall’album History: past, present and future – Book I, Earth song  è uno dei primi tentativi della cultura pop di mettere a tema i problemi ambientali generati dell’uomo e dalle sue condotte miopi dettate del mito del profitto.

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Ed è di qualche anno prima, del 1992,  il  Summit della Terra, la prima conferenza mondiale dei capi di stato sull’ambiente, organizzato dalla Nazioni Unite a Rio (il primo fu nel 1972, l’ultimo, Rio + 20 si è tenuto nel giugno 2012) che pone all’attenzione dell’ ONU l’urgenza dell’attuazione di uno sviluppo sostenibile; in passaggi non propio immediati  il Summit della Terra portò l’11 dicembre 1997 alla sottoscrizione da parte di più di 160 paesi  del Protocollo di Kyoto, trattato internazionale in campo ambientale contro il riscaldamento globale.

Nel video di Earth Song , girato in 4 diverse regioni geografiche ( a partire dalla Ex Yogoslavia in quegli anni colpita dalla guerra), animali barbaramente uccisi, ciminiere strabordanti gas inquinanti, popolazioni oppresse dalla guerra e dalla povertà urlano attravero l’urlo di Michael Jackson la loro indignazione e protesta.

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E nel video,  il liberatorio urlo di Machael, diventa punto di partenza di una nuova era in cui l’uomo, presa consapevolezza della propria forza e del proprio impatto da vita ad un nuovo mondo senza guerra, povertà e prevaricazione nei confronti delle diverse forme di vita animale e vegetale .

Sono passati 17 anni! e Michael Jackson non c’è più…

Siamo finalmente in grado di raccogliere la sua eredità?

Earth Song

What about sunrise?
What about rain?
What about all the things
That you said we were to gain?
What about killing fields?
Is there a time?
What about all the things
That you said were yours and mine?

Did you ever stop to notice
All the blood we’ve shed before?
Did you ever stop to notice
This crying Earth, these weeping shores?

Chorus:
Aaaaaaaaaah Oooooooooh
Aaaaaaaaaah Oooooooooh

What have we done to the world?
Look what we’ve done
What about all the peace
That you pledge your only son?

What about flowering fields?
Is there a time?
What about all the dreams
That you said was yours and mine?

Did you ever stop to notice
All the children dead from war?
Did you ever stop to notice
This crying earth, these weeping shores?

Chorus

I used to dream
I used to glance beyond the stars
Now I don’t know where we are
Although I know we’ve drifted far

Chorus x2

Hey, what about yesterday
(What about us)
What about the seas
(What about us)

The heavens are falling down
(What about us)
I can’t even breathe
(What about us)

What about apathy
(What about us)
I need you
(What about us)

What about nature’s worth
(Oooh, oooh)
It’s our planet’s womb
(What about us)

What about animals
(What about it)
We’ve turned kingdoms to dust
(What about us)

What about elephants
(What about us)
Have we lost thier trust
(What about us)

What about crying whales
(What about us)
We’re ravaging the seas
(What about us)

What about forest trails
(Oooh, oooh)
Burnt despite our pleas
(What about us)

What about the holy land
(What about it)
Torn apart by creed
(What about us)

What about the common man
(What about us)
Can’t we set him free
(What about us)

What about children dying
(What about us)
Can’t you hear them cry
(What about us)

Where did we go wrong
(Oooh, oooh)
Someone tell me why
(What about us)

What about babies
(What about it)
What about the days
(What about us)

What about all their joy
(What about us)
What about the man
(What about us)

What about the crying man
(What about us)
What about Abraham
(What about us)

What about death again
(Oooh, oooh)
Do we give a damn

Chorus

Che dire dell’alba
Che dire della pioggia
Che dire di tutte quelle cose
Che tu dicevi avremmo conquistato…
Che dire dei campi di sterminio
C’è un tempo
Che dire di tutte le cose
Che tu dicevi fossero tue e mie
Ti sei mai fermato a notare
Tutto il sangue che abbiamo versato prima
Ti sei mai fermato a notare
Questa Terra piangente, queste coste  in lacrime?

Ritornello:
Aaaaaaaaaaaah Ooooooooooooooh
Aaaaaaaaaaaah Ooooooooooooooh

Cosa abbiamo fatto al mondo
Guarda cosa abbiamo fatto
Che dire di tutta la pace
Che hai promesso al tuo unico figlio
Che dire dei campi di fiori
C’è un tempo
Che dire di tutti i sogni
Che tu dicevi  fossero tuoi e miei
Ti sei mai fermato a notare
Tutti i bambini morti per una guerra
Ti sei mai fermato a notare
Questa Terra piangente, queste coste  in lacrime?

Ritornello

Ero solito sognare
Ero solito guardare al di là delle stelle
Ora non so dove siamo
Nonostante io sappia che abbiamo deviato troppo

Ritornello

Che dire di ieri
(Che dire di noi)
Che dire dei mari
(Che dire di noi)
I cieli stanno crollando
(Che dire di noi)
Non riesco neanche a respirare
(Che dire di noi)
Che dire della Terra sanguinante
(Che dire di noi)
Non riusciamo a sentire le sue ferite
(Che dire di noi)
Che dire del valore della natura
(Oooh, oooh)
E’ il ventre del nostro pianeta
(Che dire di noi)
Che dire degli animali
(Che dire di questo)
Abbiamo polverizzato regni
(Che dire di noi)
Che dire degli elefanti
(Che dire di noi)
Abbiamo perso la loro fiducia
(Che dire di noi)
Che dire di balene piangenti
(Che dire di noi)
Stiamo devastando i mari
(Che dire di noi)
Che dire dei sentieri nei boschi
(Oooh, oooh)
Bruciati nonostante le nostre suppliche
(Che dire di noi)
Che dire della terra santa
(Che dire di questo)
Divisa dalle religioni
(Che dire di noi)
Che dire dell’uomo comune
(Che dire di noi)
Non possiamo liberarlo
(Che dire di noi)
Che dire dei bambini che muoiono
(Che dire di noi)
Non li senti piangere
(Che dire di noi)
Dove abbiamo sbagliato
(Oooh, oooh)
Qualcuno mi dica perché
(Che dire di noi)
Che dire dei bimbi
(Che dire di questo)
Che dire dei giorni
(Che dire di noi)
Che dire di tutta la loro gioia
(Che dire di noi)
Che dire dell’uomo
(Che dire di noi)
Che dire dell’uomo che piange
(Che dire di noi)
Che dire di Abramo
(Che dire di noi)
Che dire della morte di nuovo
(Oooh, oooh)
Ce ne freghiamo